Mariupol assediata anche dal mare
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Mariupol attaccata anche dal mare

guerra in Ucraina palazzo distrutto

La città è devastata e 400 persone sono ostaggio dei russi in un ospedale.

Mariupol è la città simbolo dell’atroce attacco russo e della devastazione che sta portando in Ucraina. Da giorni viene continuamente bombardata e stanotte è stata colpita anche dal mare. Nella notte navi russe sul Mar Nero hanno bombardato la terza città più importante dell’Ucraina nonché principale porto del paese: Odessa. Le navi si sono avvicinate sempre di più alle coste e hanno attaccato anche la città di Mariupol dal mare di Azvov. L’attacco via mare si aggiunge ai pesanti bombardamenti che non si fermano nemmeno per permettere il passaggio dei corridoi umanitari.

“I primi missili sono stati lanciati da una nave vicino a Bilosaraiska Kosa, verso la città” spiega il consigliere del sindaco Andryushchenko. “L’ospedale regionale di Mariupol, inoltre, è sempre occupato dalle forze russe “che costringono i medici a curare i loro feriti” e “usano anche i pazienti come scudo contro i tentativi di riprendere il controllo del nosocomio da parte dei nostri soldati“. Sono più di 350mila le persone intrappolate a Mariupol che non riescono a scappare.

guerra ucraina palestra distrutta
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Mariupol vive una condizione disumana

Secondo le fonti sul campo nell’ospedale sono prese come ostaggi più di 400 persone. Lo scrive su Facebook la Media Human Rights Initiative (MHRI) ucraina e su Twitter la giornalista ucraina Anastasia Magazova, che lavora per Radio Free Europe e Bbc. Dall’interno dell’ospedale dicono: “Non si può lasciare l’ospedale. Ci sono sparatorie e bombardamenti. Restiamo nella cantina dell’ospedale. Nessuna macchina può avvicinarsi all’ospedale ed è da due giorni che la situazione è questa. Le case intorno sono in fiamme. I russi hanno costretto oltre 400 persone che erano nei pressi a entrare nell’ospedale. Non ci è permesso uscire”.

Secondo i dati sarebbero circa 2.357 i civili che sono rimasti uccisi nella città di Mariupol. La città sudorientale sta vivendo da giorni una «condizione disumana. Non c’è cibo, acqua, luce e riscaldamento. Se qualcuno non ci tira fuori da questo inferno arriveremo in pochi giorni a 20mila morti» dichiara il consigliere del sindaco. Nel frattempo l’esercito ucraino sembra stia contenendo l’offensiva e respingendo il fronte russo.

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ultimo aggiornamento: 16 Marzo 2022 11:33

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